| Ah, be', sì, poi trascuravo un fatto importantissimo: qualsiasi novità, ossia qualsiasi cosa passi per la testa di un opinion maker o di un mezzo giornalista o di chi volete voi, automaticamente diventa una nuova idea da applicarsi immediatamente in quanto essa rappresenta, per dirla col Guareschi e col Pop, PROGRESSO. Chi non vi si adegua è naturalmente un povero ignorante retrogrado e anche, diciamolo, un tantinello fascistoide. Io traduco questi atteggiamenti con la paura di sentirsi indietro rispetto agli altri (ma questo 'indietro' chi lo stabilisce, chi lo misura e come?) e anche un po' con la paura di invecchiare, il tutto ovviamente glassato con pseudoideologie che non sempre è chiaro che capo e che coda abbiano, l'importante è essere 'contro' o 'pro', pensare è un optional. Non è soltanto la questione coppie e adozioni gay, sono un po' tutte le balzanerie che saltano fuori ogni santo giorno a essere sottoposte a un simile vaglio - vaglio, poi, sono molto ottimista a chiamarlo così - e comunque a essere quasi immancabilmente promosse perché, ripeto, sono PROGRESSO...
Ogni tanto mi diverto un po' con questi 'progressari'. Tempo addietro, per esempio, lessi su Facebook la solita tirata contro la caccia e i poveri uccellini e blablabla. Obiettai in prima istanza che una certa responsabilità verso gli uccelli ce l'hanno anche i pesticidi vari, e mi beccai dello sparacazzate - premetto di non essere a favore della caccia, anche se credo che a questo mondo ci siano problemi ben più importanti. In secondo luogo, e qui venne il bello, scrissi che ugual compassione andrebbe provata verso gli animali da allevamento: mentre infatti gli animali liberi hanno sia pur minime possibilità di scamparsela, gli animali allevati vengono tirati su al solo scopo di venire abbattuti quando sia giudicato che è ora. Poveretti, disorientamento completo: avevo aperto una falla, ahimé. Ripresosi dall'esplosione qualcuno riuscì a buttare giù righe memorabili che contestarono in maniera inequivocabile il mio dire: uno infatti scrisse addirittura che no, gli facevano più pena gli uccellini cui si sparava che un agnellino destinato al macello. Di fronte a simili argomentazioni dovetti ritirarmi annullato, annichilito, umiliato. ma la ragione è semplice: bisogna scrivere contro la caccia, che è cosa disumana e cattiva, e possibilmente scrivere tutti la stessa cosa e con ugual tasso di indignazione, sennò come si fa?
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